giovedì 4 gennaio 2007

L'Albertone nazionale



Come non poter iniziare questa categoria da colui che ritengo un inemitabile maestro di vita che grazie alle sue ineguagliabili interpretazioni ha saputo arricchire attimi della mia vita, il

grande Sordi

Difficile parlare di Alberto Sordi senza cadere nei luoghi comuni, nelle frasi già dette. Alberto Sordi vive oggi nei suoi film e sono essi a parlare per lui e di lui con la leggerezza e l'ironia che ce li ha resi così "nostri", così "parte di noi", proprio perché hanno descritto con simpatia e partecipazione, lontano da ogni moralismo, pregi e difetti dell'Italiano medio, consacrato e dissacrato nel conformismo, nell'ipocrisia, nei vizi e nelle meschinità ma anche nel suo buon cuore e nello spirito di sacrificio (si pensi all'ultimo gesto eroico del protagonista de "La grande guerra" di Monicelli o alla generosità del protagonista maschile di "Amore mio aiutami").
Indelebile rimarranno nella mia memoria pellicole imparegiabili come "Il Marchese del Grillo" di Mario Monicelli del 1981, "Un Americano a Roma" di Steno del 1954, "Il Vigile" di Luigi Zampa del 1960... e troppi altri ancora che spero pian piano avrò modo e tempo di ricordare e citare..

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ma solo SORDI è un tuo mito????
E IO???????? La tua amica lontana????
Dai aggiungi anche me....

Un bacione da TRIESTE!

FRA

PS: un saluto in particolare a Lara e a Simone

Zago ha detto...

mia carissima e stimata rappresentante della specie zaghiana per poter esser un mito la strada da compiere è lunghissima... e deve esser percorsa fino alla fine.. se semo capito no??!!!